Il duo di cabaret Divertimento riscuote molto successo in Svizzera. Ma negli ultimi tempi Jonny Fischer e Manu Burkart hanno anche lavorato da soli. Che cosa significa per il loro futuro? E per il nuovo programma «Bucket List»? Abbiamo incontrato i due Friends of Volvo alla prima prova del nuovo spettacolo e ne abbiamo parlato insieme.
«Non puoi dirlo così sul palco, dai.» Manu Burkart strizza l’occhio a Jonny Fischer ed entrambi ridono di gusto. Due cose si notano subito: la prima è che i due «Friends of Volvo» appartengono alla rara specie di comici che sanno essere divertenti anche quando non sono sul palco, mettendo tutti di buon umore. La seconda è che la chimica tra i due membri del duo è rimasta intatta anche dopo 25 anni di Divertimento, e questo non è poi così scontato. Dopo aver concluso la loro ultima tournée «Sabbatical», Fischer e Burkart hanno iniziato una carriera di successo lavorando da soli: programmi televisivi per la televisione svizzera, libri oppure concerti rock. Abbiamo incontrato i due comici alla loro prima prova del nuovo programma «Bucket List» a Tuggen (SZ).

Jonny e Manu, è la prima volta che provate insieme il vostro nuovo spettacolo. Avete sentito la mancanza uno dell’altro?
Burkart: Va tutto bene. Non è che nell’ultimo periodo non ci siamo proprio visti. Nei mesi scorsi ci siamo dedicati soprattutto alla scrittura, e in questo periodo siamo stati regolarmente in contatto, affinando i nuovi numeri. E gli voglio bene, ma penso di riuscire a sopravvivere anche se non vedo Jonny per un giorno. (ride)
Fischer: In effetti, per la prima volta dopo molto tempo ci siamo trovati di fronte a un foglio di carta bianco. Spesso in passato ci siamo trovati in difficoltà, ma questa volta non vedevo l’ora. Forse perché non avevamo mai avuto una pausa così lunga tra i nostri programmi. La prima del nostro spettacolo «Sabbatical» risale a sette anni fa. L’ultima volta che abbiamo scritto nuovi numeri è stato otto anni fa. Manu aveva ancora la barba nera, niente capelli grigi e niente figli. Niente figli…per così dire.
Burkart: … esatto! (Ride) Non voglio sembrare un gradasso, ma i nostri spettacoli hanno avuto così tanto successo che li abbiamo portati in tournée per tre o quattro anni. A causa della pandemia anche di più. Creare un nuovo programma non è quindi «business as usual» per noi.
Questa volta avevo semplicemente voglia di realizzare nuovi numeri.
Jonny Fischer
Avevate timore di questo compito?
Fischer: Il timore è inevitabile, ma è tutto anche molto piacevole. Negli ultimi due programmi ho avvertito più pressione. Questa volta avevo semplicemente voglia di realizzare nuovi numeri.
Burkart: Lo stesso vale per me. Forse ha anche a che fare con il fatto che ora io e Jonny ci capiamo ancora meglio.
Una conseguenza del periodo trascorso da soli? Ha cambiato le dinamiche tra di voi?
Burkart: Assolutamente sì. Per troppo tempo ci siamo negati la possibilità di seguire una carriera come artisti indipendenti.
Fischer: In effetti, ce lo siamo praticamente vietato a vicenda. È stato solo dopo il nostro litigio (nota del redattore: nel 2017 i Divertimento hanno litigato e per questo si erano quasi sciolti) che ci siamo posti la domanda: l’apprezzamento reciproco potrebbe forse essere maggiore se non ci vedessimo continuamente? Lo stesso vale anche nella vita privata; la distanza è qualcosa di estremamente importante per riuscire nuovamente ad apprezzare l’altro. Quando, per esempio, mi capita di trovarmi in difficoltà in un’apparizione televisiva da solo, la maggior parte delle persone intorno a me non se ne accorge. Manu lo noterebbe immediatamente, e avrei la certezza che mi verrebbe in aiuto in qualsiasi momento. E viceversa.
Burkart: Per me è praticamente la stessa cosa. Nelle interviste per la serie televisiva «Hüttengeschichten» spesso mi sono chiesto se fossi riuscito a far parlare abbastanza i miei ospiti. E pensavo a quanto mi avrebbe potuto aiutare Jonny, perché lui è un vero esperto in questo campo. È in questi momenti che ti rendi conto di quanto sia prezioso un partner con cui hai lavorato fianco a fianco per oltre 20 anni.
Fischer: La gratitudine è tornata. Insieme alla consapevolezza che niente di ciò che faccio da solo riuscirà mai ad avvicinarsi a quello che possiamo fare con il duo Divertimento. Non esisterà mai un partner come Manu.

Ci sono cose che vengono meglio da soli invece che in due?
Burkart: Naturalmente. Intanto anche semplicemente la consapevolezza di riuscire a funzionare anche da solo come Manu Burkart (nota del redattore: Burkart ha condotto, tra l’altro, spettacoli per la SRF e suona in una band). Prima non avevo questa certezza.
Fischer: Siamo percepiti sostanzialmente come un’unità. Ovunque io vada mi chiedono di Manu. Anche durante la mia luna di miele a Bali, i fan mi hanno chiesto: «Ah, sei qui in luna di miele? Con il tuo partner? Che bello, congratulazioni. Ma dov’è Manu?» Ehi, ragazzi, mi sentite? (Ride) In momenti come questi, a volte hai la sensazione di non bastare a te stesso. Ma avendo fatto molte cose da soli nell’ultimo periodo, questa percezione è cambiata. E ora è il momento di festeggiare perché siamo tornati insieme. In realtà non siamo mai stati veramente separati.
Avete avvertito un senso di competizione nel periodo in cui avete lavorato da soli? Uno di voi era invidioso del successo dell’altro?
Burkart: Grazie a Dio non so cosa sia l’invidia. Se la pensassi in questo modo, sarebbe difficile lavorare insieme. Mi piace guardare Jonny e lo ammiro molto nel ruolo di giudice televisivo. Ha un’incredibile capacità di analisi e sa sempre tirare fuori qualcosa di divertente.
Fischer: E ho stappato una bottiglia di vino quel sabato, quando hai suonato con la tua band all’Hallenstadion. Ma solo perché ero contentissimo di non essere io sul palco. Al tuo posto me la sarei fatta sotto dalla paura!

Manu Burkart e la sua band BBR suonano insieme da cinque anni e interpretano cover di canzoni rock e metal. Nato in origine come hobby per ritagliarsi del tempo al di fuori della vita familiare, il gruppo ha raggiunto il successo. E così la band ha iniziato a uscire dalla sala prove e a esibirsi sempre più spesso in pubblico. Il momento clou che ha sancito il successo della band BBR è stata l’esibizione del 6 maggio 2023 all’Hallenstadion di Zurigo, quando il gruppo ha aperto il concerto di due leggende del rock, Krokus e Uriah Heep, di fronte a circa 8000 fan. «È stata un’esperienza incredibile», afferma Manu Burkart. «La band è una questione di cuore e per me è la cosa giusta da fare insieme al duo Divertimento. Sono molto felice.»

Entrambi avete riscosso grande successo anche da soli. Avete corso il rischio di non ritrovarvi?
Fischer: No, mai. Ci sono stati momenti in cui abbiamo pensato: ecco, questo è il nostro ultimo spettacolo. Ma la pausa dalla pandemia ci ha uniti saldamente e ci ha aperto gli occhi su ciò che abbiamo.
Burkart: È un grande privilegio poter salire sul palco e avere un pubblico che ti accoglie a braccia aperte. Lo abbiamo capito solo con la pandemia. Gli spettacoli «Sabbatical», dopo il periodo del coronavirus, sono stati i migliori in assoluto. L’atmosfera era incredibile, sia per i fan sia per noi.
Fischer: Avevo letteralmente le lacrime agli occhi ogni sera. È stato bellissimo.
Lo spettacolo diventa più audace. Ma rimaniamo fedeli a noi stessi.
Manu Burkart
Il vostro nuovo spettacolo si chiama «Bucket List». Che cosa devono aspettarsi i fan?
Fischer: Abbiamo calcato il palcoscenico per 20 anni e tutte le volte abbiamo sempre cercato di compiacere il pubblico. Questo richiede molte energie. Questa volta ci siamo detti: «Facciamo quello che abbiamo voglia di fare.» Avevamo una lista di cose che avremmo sempre voluto fare, ma che non avevamo il coraggio di fare o che per qualche motivo non avevamo mai inserito nel programma. Così è nato lo spettacolo «Bucket List». Posso svelarvi che nel frattempo la lista si è allungata; e solo ora, con le prove, vedremo che cosa funziona e che cosa no.
Un esempio?
Fischer: Sono 20 anni che Manu vuole interpretare un viennese. Gli ho sempre detto che questa cosa, da sola, non fosse divertente. Questa volta l’ho incoraggiato a scrivere un numero di questo genere. Ed ecco che è nato qualcosa di molto divertente, con l’aggiunta di un personaggio al quale stiamo lavorando molto. È un processo bellissimo, proprio perché proviene da un’idea di tantissimo tempo fa.

Il nuovo programma diventa più audace, forse perché avete rovistato negli archivi, per così dire?
Fischer: Sì, forse un po’.
Burkart: Lo spettacolo diventa magari più audace nel senso che osiamo fare numeri che prima non avremmo mai avuto il coraggio di proporre. Ma a parte questo rimaniamo fedeli a noi stessi.
«Bucket List» suona come un addio. . .
Fischer: . . . ne siamo consapevoli. Ogni volta che presentiamo un nuovo programma, indipendentemente dal titolo, ci viene posta questa domanda. Sarò ancora sul palco con Manu tra 15 anni? Se me lo chiedi oggi, direi: probabilmente no. Tra sei anni? Penso proprio di sì. La cosa peggiore sarebbe solo se uno di noi volesse andare avanti e l’altro, invece, ne avesse abbastanza. Al momento mi sto godendo quello che siamo oggi.
Che cosa c’è in cima alla tua bucket list personale?
Burkart: La mia è piuttosto vuota e, sinceramente, va bene così. Una volta all’anno dico a mia moglie: «Su, saliamo a bordo della nostra Volvo XC90 Recharge e partiamo. Senza figli, partiamo e basta, andiamo in Italia, per esempio.» Si torna ad avere questa libertà solo quando i figli diventano un po’ più grandi. Ma per il resto, devo dire che ho realizzato molti dei miei sogni.
Fischer: Per me è lo stesso. Mi infastidiscono le persone che parlano sempre di quello che fanno. A me piace fare e mi sono concesso molte cose. Per questo ora ho un’unica priorità: vorrei che Manu e io ci godessimo questa nuova tournée. Vorrei che non ci irritassimo per le piccole cose, ma che fossimo semplicemente felici di giocare. Spesso siamo stati troppo severi con noi stessi e con l’altro.
In molti non vi crederebbero capaci.
Fischer: Effettivamente non sembra. Siamo stati dei perfezionisti per molto tempo e questo ha reso possibile il nostro successo. Oggi penso che ci siamo fatti del male per troppo tempo. Quindi ora il nostro obiettivo è quello di uscire sul palcoscenico e divertirci. E apprezzare quello che siamo.
«Bucket List» in tournée
Il nuovo spettacolo «Bucket List» del duo Divertimento sarà in scena nei teatri svizzeri a partire da settembre.
