Nessuna Volvo ha un’impronta di carbonio inferiore a quella della nuova EX30. Quella della «World Urban Car 2024» è circa il 60% più bassa rispetto a quella della Volvo XC40 compatta con motore a combustione, come dimostra l’analisi del ciclo di vita della EX30 appena pubblicata.
Per noi sono meno importanti i valori della performance o il numero di premi vinti. Solo un risultato conta: l’impronta di carbonio. Più è bassa e meglio è, perché il nostro obiettivo è raggiungere la neutralità climatica entro il 2040. «Il passaggio alle auto elettriche è una chiave per limitare il cambiamento climatico. Ma abbiamo bisogno di maggiore trasparenza per ridurre ulteriormente le emissioni», afferma Jonas Otterheim, che riveste il ruolo di responsabile della protezione del clima presso Volvo Cars.

Bilancio di CO2 soddisfacente
Per questo motivo Volvo Cars ha fatto eseguire per la EX30 un’analisi del ciclo di vita che è ora disponibile. Il risultato è molto soddisfacente: la Volvo EX30 ha la più piccola impronta di carbonio di tutti i modelli Volvo 100% elettrici. Secondo l’analisi, la Volvo EX30 ha un’impronta di carbonio di appena 23 tonnellate per 200.000 chilometri: ossia il 60% in meno rispetto a quella della Volvo XC40 compatta con motore a combustione1. I dati confermano che con la EX30 Volvo Cars è sulla buona strada per raggiungere gli ambiziosi obiettivi climatici.

Tutti i fattori importanti presi in considerazione
Il documento di 80 pagine tratta meticolosamente tutti i fattori che influenzano l’impronta di carbonio. Tra questi figurano anche i principali materiali e processi che contribuiscono a produrre le emissioni di un veicolo. Il rapporto copre l’intero ciclo di vita del veicolo: dall’estrazione delle materie prime necessarie fino alla lavorazione e al riciclaggio a fine vita. Jonas Otterheim: «Esaminando il bilancio di CO2 della Volvo EX30 e identificando i materiali e i processi principali, vogliamo ottenere informazioni preziose che possano aiutare noi e l’intero settore a prendere decisioni più sostenibili».

Tutto dipende dalle dimensioni
In linea di principio, il bilancio di CO2 della EX30 trae vantaggio dalle sue dimensioni compatte. Più l’auto è piccola e meno saranno i materiali necessari per la costruzione: un calcolo molto semplice, ma altrettanto efficiente. Le materie prime che non servono e che non devono essere lavorate sono le più sostenibili. La EX30 vanta inoltre la più alta percentuale di materiali riciclati di tutti i modelli Volvo. Circa un quarto dell’alluminio e quasi un quinto dell’acciaio provengono da materiale riciclato. Questo vale anche per circa il 17% di tutte le materie plastiche utilizzate nel veicolo, dai componenti dell’abitacolo ai paraurti all’esterno.



Riduzione delle emissioni nella produzione di batterie
Un fattore importante per i veicoli elettrici è la produzione di batterie ad alta tensione. In collaborazione con i fornitori, le emissioni derivanti dalla produzione della batteria al litio-ferro-fosfato (LFP) potranno essere ridotte del 20% entro il 2025. Per la batteria al nichel-manganese-cobalto (NMC), che viene utilizzata per le varianti di propulsione più potenti, le emissioni si riducono persino del 46%. Per raggiungere questo obiettivo, l’elettricità utilizzata per la produzione delle celle proviene da energie rinnovabili. Vengono inoltre aumentate le percentuali di riciclaggio dei materiali e ridotte le emissioni nella catena di fornitura.
Cradle-to-gate
In seguito a numerosi miglioramenti nella produzione e lungo la supply chain, la Volvo EX30, in combinazione con il monomotore da 272 CV (200 kW) e la batteria al litio-ferro-fosfato (LFP) da 51 kWh, ha un’impronta «cradle-to-gate» stimata in 14,8 tonnellate di CO2. Il che corrisponde a poco più del 60% dell’impronta di carbonio totale del modello2.
Il mix di elettricità è decisivo
Dopo la consegna dell’auto sarà l’automobilista a stabilire il bilancio di CO2 della EX30, in base al tipo di corrente che utilizzerà per la ricarica. Se la Volvo EX30 viene ricaricata esclusivamente con energia verde, la sua impronta di carbonio si riduce del 42% circa rispetto al mix di elettricità globale. Il potenziamento delle energie rinnovabili è quindi necessario affinché le auto elettriche possano sviluppare appieno il loro potenziale.
Da qualche settimana la Volvo EX30, lunga 4,23 metri, circola anche sulle nostre strade e fa girare la testa ai suoi fan. Il modello Volvo più piccolo di sempre è disponibile in tre varianti di propulsione da 272 CV (200 kW) a 428 CV (315 kW) e con batterie di due potenze diverse.
L’autonomia massima per ogni ricarica è di 476 chilometri (ciclo misto WLTP), e nelle aree urbane può raggiungere distanze ancora maggiori. La sosta per la ricarica (dal 10 all’80%) dura solo 26 minuti, grazie a una capacità di ricarica fino a 153 kW (Twin Motor) presso le stazioni di ricarica rapida specifiche.
1 Sulla base del modello Volvo EX30 Single Motor con batteria LFP (51 kWh) per 15 anni e 200.000 km di percorrenza, tenendo conto del mix di energia medio nell’UE
2 Sulla base del modello Volvo EX30 Single Motor con batteria LFP (51 kWh) per 15 anni e 200.000 km di percorrenza, tenendo conto del mix di energia medio nell’UE